I costi energetici dovuti allo scoppio dei conflitti internazionali, stanno sempre più condizionando la nostra quotidianità. Esemplare è il prezzo del latte, uno dei prodotti più consumati all’interno delle mura domestiche degli italiani. Realtà aziendali come Lactalis e Granarolo hanno messo in guardia rispetto alle ultime novità: il prezzo del latte, sulla medesima scia dei rincari di produzione, potrebbe probabilmente passare da 1,80 a litro fino a superare i 2 euro a litro. Le aziende stanno facendo appello al governo, esibendo la loro sentita preoccupazione per un’inflazione senza precedenti. Infatti da 12 mesi a questa parte, il sistema agroalimentare italiano sta vivendo una forte crisi, dovuta all’incremento dei costi di gestione degli allevamenti stessi. La filiera del latte sta vivendo conseguenze disastrose e, se non si interverrà quanto prima, tutto ciò graverà intensamente sulle spese delle famiglie.
I dati registrati
Lactalis e Granarolo hanno comunicato i dati dei registri della contabilità, esprimendo tutta la loro preoccupazione: “L’inflazione ha vandalizzato con numeri alti, le voci di costo che costituiscono l’azienda del latte. La siccità incombente insieme alle spese per l’alimentazione animale, ha costretto le aziende del latte ad un aumento dei costi pari al 50%. Packaging con plastica e carta non aiutano nell’economia delle spese in uscita. Insieme ad altre componenti di produzione che non possono essere ignorate, la filiera agroalimentare italiana non resisterà a lungo questo inverno se non si adotteranno delle misure contenitive.”