La qualità della produzione italiana di formaggi è riconosciuta ed apprezzata a livello internazionale e svariati nostri prodotti lattiero-caseari sono presenti quotidianamente sulle tavole di tutto il mondo, dal celeberrimo Parmigiano Reggiano alla semplice e gustosa mozzarella. Tuttavia non sempre è facile la loro distribuzione e commercializzazione in tutti i Paesi, in alcune occasioni anche a causa della presenza di ingredienti o all’uso di procedure non ammessi o conformi alla tradizione locale.
Un esempio recente è d’altronde lo stop ai formaggi italiani in India, dovuto all’uso di un elemento essenziale nella produzione casearia italiana, cioè il caglio animale, ritenuto non conforme alle regole religiose indù, presenti e particolarmente importanti nel vasto Paese asiatico. Comunque, andiamo a vedere nel dettaglio quali difficoltà hanno man mano incontrato i formaggi italiani in India e quali conseguenze negative ha registrato la produzione italiana del settore ed in particolare il suo export.
Le difficoltà dei formaggi italiani in India
L’esportazione e la commercializzazione di prodotti caseari italiani in India stanno affrontando sempre maggiori difficoltà. Le ultime problematiche sono dovute alla modifica unilaterale del certificato veterinario, fondamentale per l’ingresso dei formaggi italiani nel mercato indiano. Alla base di questa decisione delle autorità locali, vi è l’uso, nella realizzazione di tali prodotti, del caglio animale, un elemento considerato non idoneo ai dettami della religione induista.
L’importazione di formaggi realizzati con del caglio animale è sempre stata una questione molto delicata nel Paese indiano. Tuttavia, in questi anni, la commercializzazione di tali prelibati prodotti italiani è stata ammessa normalmente, con l’unica importante regola di indicare la presenza di caglio animale nell’etichetta, con lo scopo di consentire una scelta libera e consapevole del consumatore indiano. Il nuovo certificato veterinario delle autorità locali, invece, blocca l’import dei formaggi italiani realizzati con caglio animale.
Le conseguenze dello stop ai prodotti caseari italiani in India
L’andamento delle esportazioni di formaggio, già colpite dagli effetti economici negativi della pandemia in corso, ha registrato immediatamente un segno sfavorevole nei primi mesi del 2021, con un -60% in termini di volumi e -62% in termini di valore. Dati ancora peggiori si sono visti per due celebri prodotti Dop del settore, come Parmigiano Reggiano e Grana Padano, con una flessione del 92% a livello di volumi e del 90% a livello di valore. A evidenziare la situazione complessa e negativa è il presidente di Assolatte, Zanetti.
Infatti, secondo questi, gli effetti della decisione delle autorità indiane stanno colpendo soprattutto Grana Padano e Parmigiano Reggiano, la cui procedura di produzione si basa proprio sull’uso di caglio di origine animale. Pur rispettando cultura e tradizione religiosa indiane, per il presidente di Assolatte la modifica della normativa locale resta incomprensibile.
Comunque, in questi ultimi tempi, nel Paese asiatico si sta affermando una tendenza politica nazionalista, che sta imponendo una sorta di barriera commerciale non tariffaria in diversi settori dell’import, tra cui in questo caso per i formaggi italiani. Secondo Zanetti, è necessario trovare una soluzione rapida al problema delle certificazioni veterinarie in India, in modo da poter cogliere i frutti e le opportunità della ripresa economica post-pandemia, in questo Paese rilevante per il nostro commercio.
Le esportazioni, a questo punto, risultano essere di fondamentale importanza per sostenere la ripresa economica del settore lattiero-caseario nazionale, che ha subito considerevoli effetti negativi dalla crisi economico-sociale connessa alla pandemia. Per il dirigente italiano, rimane indispensabile un intervento della nostra ambasciata in India, dei ministri competenti ed anche della Commissione Europea, al fine di trovare una soluzione rapida e positiva al blocco introdotto ai formaggi italiani.
Ricordiamo che quello indiano rappresenta un mercato in notevole espansione e molto ampio per diversi prodotti italiani, pertanto risulta di fondamentale importanza per il commercio del nostro Paese, al pari di quello cinese. Tuttavia, come già accennato, negli ultimi anni in questo grande Stato asiatico si è affermata una tendenza nazionalista molto accentuata, che tende ad avere effetti nei rapporti politico-commerciali con altri Paesi.