Il Giappone non è particolarmente noto per le sue specialità dolci, eppure hanno una tradizione pasticcera molto interessante basata su un sapore dolce molto delicato, etereo e leggero proprio come questa particolare cheesecake giapponese con ricotta e limoncello. È una variante soffice come una nuvola rispetto a quella nota americana. La sua caratteristica è una sofficità e una ariosità dell’impasto che la avvicina molto al soufflé e la base del biscotto è cotto a bagnomaria e al posto del classico formaggio per cheesecake, si impiega la ricotta aromatizzata al limoncello per un tocco di personalizzazione italiana.
Come si prepara la cheesecake giapponese con ricotta e limoncello
L’uso della ricotta non altera la morbidezza e la sofficità del dolce, noto anche come Japanese cotton cheesecake proprio per la sua consistenza e smoothness. È un dolce dall’effetto sorprendentemente meraviglioso e facile da preparare.
Ingredienti per due persone e uno stampo da 18 cm di diametro:
- 250 gr di ricotta La Pecorella;
- 3 uova;
- 30 gr di farina;
- 20 gr di maizena;
- 80 gr di zucchero;
- 50 ml di latte fresco;
- 30 ml di olio di girasole;
- 1 cucchiaio di limoncello;
- 1 cucchiaio di lievito per dolci.
Preparazione: separare gli albumi dai tuorli e montare gli albumi a neve con lo zucchero fino a ottenere una meringa compatta e consistente. I tuorli, invece, si pongono in una terrina e si montano con la ricotta. Aggiungere a questo composto il latte, l’olio, la farina, la maizena e il lievito setacciati. Creare un bel composto liscio al quale si aggiunge per ultimo l’albume meringato incorporando dal basso verso l’alto con movimenti lenti e ampi. Prendere uno stampo per dolci e foderare la base con carta forno, mentre le pareti e l’esterno con fogli di alluminio. Riporre questo stampo in uno più grande in grado di contenerlo e in cui avrete provveduto a riempirlo di acqua per due dita. Nello stampo foderato, versare il composto. Cuocere in forno a 170° in forno statico per 60 minuti. Verificare la cottura con uno stecchino.
Il raffreddamento deve avvenire in modo lento e senza calo improvvisi di temperatura per evitare crepe. Quindi, anche a fine cottura, mantenere il dolce in forno spento e con lo sportello chiuso per altri 15 minuti. Una volta tirato il dolce fuori dal forno, toglierlo dallo stampo – preferibilmente a cerniera – e lasciare raffreddare prima di tagliare. La torta si può mangiare tiepida o il giorno dopo fredda se lasciata riposare in frigorifero una notte.
Il Giappone e il formaggio: poca produzione interna e molto import
Il Giappone importa molto il formaggio dall’estero. Non esiste una vera e propria produzione interna. Non vi sono allevamenti ovini o caprini e il latte bovino viene utilizzato quasi esclusivamente per produrre burro o panna. L’unica tipologia di formaggio prodotto in Giappone proviene dalla regione di Hokkaido, dove si produce un caciocavallo locale. I formaggi freschi non sono prodotti né fanno parte della tradizione gastronomica giapponese, però la popolazione ama il formaggio ed è per questo che le performance dell’export dei formaggi europei in Giappone, cresce esponenzialmente. Infatti, il Giappone è considerato uno dei mercati più interessanti per l’espansione dei prodotti lattiero caseari di qualità italiani.
Rispetto ai suoi diretti competitor sul mercato giapponese come Francia, Paesi Bassi, USA, Germania, Danimarca, l’Italia ha prezzi superiori giustificati dalla qualità oggettiva dei prodotti: il 60% dell’export dei formaggi italiani esportati in Giappone si compone di stagionati come il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano. Ma i prodotti caseari che – in proporzione – realizzano maggiori introiti dall’export in Giappone sono i formaggi freschi, come la mozzarella e tutti i latticini in genere. Grazie agli accordi internazionali in Giappone sono protetti e tutelati, nonché riconosciuti 10 formaggi su 44 IGP italiane e in particolare: Asiago, Fontina, Gorgonzola, Grana Padano, Mozzarella di Bufala Campana, Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano, pecorino toscano, Provolone Valpadana, Taleggio.