Il bilancio dell’anno si chiude in positivo per il Consorzio di tutela del Formaggio Asiago. Nonostante un biennio difficile sotto molti aspetti, i soci hanno dato prova di condurre scelte sostenibili e di mantenere alta la qualità del prodotto anche grazie alla promozione del nuovo disciplinare. L’aumento di produzione è stato pari all’11% in più rispetto al 2019.
I dati sulla performance dell’Asiago
Le forme di Asiago prodotte nel 2020 sono state 1.733.824 tra Asiago fresco e stagionato. Le mutate esigenze di consumo hanno richiesto un incremento della produzione mantenendo alta la qualità rinomata del prodotto veneto-trentino. Il volume dei consumi è cresciuto del + 2,2% in termini di volume e del 3,4% in valore pur mantenendo la filiera controllata e la denominazione di origine.
A ottobre 2020 è entrato in vigore il nuovo disciplinare che ha dato slancio e una buona dose di innovazione che ha permesso al consorzio di migliorare sia la qualità che i ritmi di produzione. La scelta vincente è stata puntare sulla sostenibilità ambientale, il rispetto della biodiversità e l’uso di pratiche tradizionali di produzione.
A premiare l’Asiago non solo il mercato italiano: il 6% delle forme sono andate all’estero. Nonostante i dazi statunitensi e le restrizioni da parte della Cina, il formaggio Asiago si è fatto strada sui mercati esteri ed europei, incontrando il favore dei consumatori. La Svizzera – a sua volta un grande produttore di prodotti lattiero caseari – è stato il principale paese di esportazione nel 2020 per l’Asiago.