L’Osservatorio Immagino di GS1 Italy ha fotografato la situazione dell’andamento economico dei prodotti agri-food italiani. Il Made in Italy nel carrello vale circa 8,4 miliardi di euro: un giro di affari che interessa oltre 22 mila prodotti alimentari.
Amanti dell’italianità in cucina
La pandemia è, in parte, complice del risultato positivo per l’incremento della spesa in prodotti alimentari rigorosamente etichettati Made in Italy. Il 2020 ha registrato un +7,6% rispetto al 2019 (che aveva sì ottenuto un primo aumento rispetto al 2018 del 2,1%). Il valore si è triplicato perché sono aumentate le vendite nei supermercati e ipermercati. Si tratta, quindi, di un monitoraggio svolto nell’ambito della grande distribuzione. Il primo “censimento” dell’andamento del mondo agro-alimentare di largo consumo. La sorpresa positiva è che nella grande distribuzione prevale la scelta dell’acquirente delle IGP, DOP e DGC. Sono state identificate ben otto diverse denominazioni relative all’origine dei prodotti come riportato sulle etichette. Le indicazioni di origine “preferite” dai consumatori sono le indicazioni geografiche e nello specifico le:
- D.O.P. (+ 11,2%);
- I.G.P. (+11,1%).
Anche l’indicazione “generica” «100% Italiano» ha registrato un incremento delle vendite pari al +9,5%. In genere, tutte le denominazioni in etichetta che afferiscono al Made in Italy hanno rilevato perfomance di vendita brillanti nel 2020. Ma non basta l’etichetta: ciò che premia realmente è la qualità dei prodotti certificati.