Il Politecnico di Torino ha realizzato un progetto dal nome “Water To Food” per determinare il consumo di acqua necessario per produrre cibo, dal caffè al latte alla frutta. L’obiettivo della ricerca è quello di mettere a disposizione di tutti coloro che desiderano informarsi i dati che riguardano sia l’acqua contenuta virtualmente in ogni cibo e quella che serve per produrla durante tutto il ciclo. È sufficiente collegarsi al sito ufficiale della ricerca (watertofood.org) e accedere all’area “Play with data” per controllare il valore di “impronta idrica” del prodotto.
Il caffè è il cibo più water demanding
La ricerca permette di scoprire, così, che il caffè è uno dei prodotti che richiede più litri di acqua per produrlo: 1 solo chicco di caffè in Etiopia comporta un consumo di acqua pari a 11 mila litri. L’Italia importa dall’Etiopia circa 95 milioni di metri cubi di “acqua” sotto forma di caffè.
Per produrre 100 gr di formaggio occorrono circa 550 litri di acqua, la maggior parte della quale è utilizzata per la produzione, mentre una quota minore è impiegata durante le fasi di lavorazione del prodotto. In media, per produrre 1 kg di formaggio occorrono circa 5000 litri di acqua.
Nel complesso, l’Italia importa cibo pari a un volume di acqua di 1750 km cubi l’anno, quasi 35 volte il bacino del lago di Garda.
La conoscenza di questi dati serve anche come riferimento per la ricerca con l’obiettivo di creare sinergie e ottimizzare nonché ridurre gli sprechi nel mondo.