I formaggi, specialmente quelli che possiedono un quantitativo di grassi molto alto, sono ritornati a far parlare il mondo della medicina italiana dopo che è stata diffusa una presunta notizia che riguarda la capacità, proprio di questa componente grassa, di aiutare a contrastare certe malattie tipiche del nostro metabolismo, fra le quali vi è anche il diabete. Ad alimentare questo benefico convincimento, che però è ancora tutto da discutere, vi è uno studio svedese che è stato condotto dal Lund University Diabetes Center a Malmö. Questa ricerca ha preso in considerazione ben 27 mila persone, suddivise in un 60% di donne in età compresa tra i 45 ed i 74 anni. La valutazione ha compreso determinati parametri di tipo generale come, per esempio, l’IMC (indice di massa corporea), determinate abitudini legate allo stile di vita come l’attività fisica, i livelli di istruzione, il consumo di sigarette e alcol ed il regime alimentare, ponendo particolare attenzione proprio sul consumo dei formaggi sulla base del loro contenuto di grasso e la loro associazione con il pericolo di diabete. Le persone che hanno partecipato allo studio sono state monitorate per ben 14 anni e in questo lasso di tempo gli scienziati hanno registrato circa 3 mila casi di diabete di tipo 2, specialmente tra i consumatori di formaggi maggiormente magri o fra chi ne aveva limitato in maniera significativa l’apporto nella dieta.
Lo studio
Questa scoperta ha portato i ricercatori ad una conclusione, ovvero che il grasso dei formaggi sembrerebbe diminuire di circa il 23% il rischio di sviluppo del diabete grazie ad una influenza positiva verso il metabolismo del glucosio e una sensibilità all’insulina. Questo studio, come tutte le cose, anche se è stato condotto su una popolazione molto numerosa, va comunque preso con precauzione perché l’associazione fra i due fenomeni (cioè l’assunzione dei formaggi con lo sviluppo di diabete) non vuol dire automaticamente che si sviluppi un rapporto di causa/effetto. Questa relazione con i grassi saturi dei formaggi, inoltre, non pare riprodursi con lo stesso tipo di grasso presente nelle carni grasse, conducendo ad ipotizzare che alcune altre componenti, invece, possono influire su tale dinamica di insorgenza del diabete. Quindi, è fuorviante, durante il controllo delle variabili complesse, dare eventualmente ad una causa sola o soltanto ad una componente di un alimento, la “reazione” a carico dell’organismo. Quello che conta non è soltanto il componente ma, piuttosto, un insieme di componenti contenuti in un alimento e, quindi, la loro interrelazione.
Conclusione
Concludiamo l’articolo dicendo che non è possibile dire chiaramente che prevenire il diabete mangiando formaggi grassi sia risolutivo. Anche perché, se consumati in grandi quantità, essi, possono rappresentare fonte di colesterolo (che si tratti sia di quelli grassi che di quelli magri, in una misura variabile in base alla stagionatura) che di conseguenza può dare inizio ad un maggiore rischio cardiovascolare. Inoltre, il contenuto delle proteine animali che sono presenti anche nei formaggi, insieme ad altri alimenti dello stesso tipo come la carne e i grassi animali, rischiano di rendere la persona più sensibile allo sviluppo di altre patologie tipiche dell’età più avanzata, come per esempio un tumore.
Dunque, possiamo assolutamente dire di sì ad un consumo moderato dei formaggi, ma senza farci delle false aspettative sugli effetti protettivi contro alcune malattie del metabolismo oppure oncologiche ma diciamo anche no ad una totale eliminazione di essi dalla propria dieta in quanto, in questa maniera, si potrebbero innescare, a causa della carenza di proteine, alcuni esiti contrari come potrebbero essere per esempio dei possibili problemi legati alla denutrizione.
Come tutte le cose fare un consumo moderato di tutti gli alimenti e i nutrimenti di una dieta regolare può solo che essere un beneficio per il nostro organismo permettendoci di vivere una vita il più sana possibile.