La XXXIV edizione della Festa e Torneo provinciale del Maiorchino si terrà a Novara di Sicilia (ME) tra il 14 gennaio e il 21 febbraio 2023. Durante questo periodo, il tradizionale evento dedicato al pecorino locale culminerà con un’emozionante Sagra e una finale maschile del Torneo. Ogni anno è una grande occasione per celebrare il Maiorchino, un prodotto caseario molto apprezzato dagli abitanti del luogo e rinomato per la sua eccellenza gastronomica.
A partire dal 14-15 gennaio e per tutti i fine settimana fino al 20-21 febbraio (inizio alle ore 15:00), si terrà il Torneo del Maiorchino, un gioco classico che risale ai primi anni del 1600. I partecipanti dovranno far rotolare una forma di pecorino stagionato lungo un antico percorso che attraversa le valli storiche del centro città.
Ogni fine settimana a Novara si terranno tornei con protagonista l’amato formaggio locale. La competizione consiste nel trasformare questa squisita delizia culinaria in un “oggetto rotolante” da far correre per le strade del paese. Sarà sicuramente un evento emozionante per tutti i partecipanti!
Durante l’evento si terrà il torneo di lancio di forme di formaggio con pesi che vanno dai 10 ai 18 chilogrammi. La gara si concluderà con la consegna dei premi ai vincitori e con la tradizionale “maccheronata” in piazza. Il percorso inizia in via della Cattedrale e passa per via Bellini fino ad arrivare a Piano Don Michele. Ci saranno anche degustazioni di formaggi e ricotte locali, vini regionali e altre specialità locali come la maccheronata servita con salsa di salsiccia e abbondante formaggio maiorchino grattugiato.
In che cosa consiste il gioco
Il torneo tradizionale di Villafranca de Bonany consiste nel far rotolare una forma di formaggio maiorchino stagionato lungo un percorso che si estende per oltre due chilometri. I concorrenti, in squadre di tre persone, iniziano dalla “cantuea da chiazza” e mirano ad arrivare al traguardo, “a sarva”, con il minor numero di colpi possibile. Lo strumento utilizzato per spingere il formaggio si chiama “lazzada” ed è lungo circa 1-1,20 metri, il che consente di aumentare la potenza, la velocità e la precisione. Il vincitore è determinato da chi taglia per primo il traguardo con il minor numero di colpi.
Le squadre hanno il compito di lanciare un maiorchino il più lontano possibile. Prima di iniziare, possono essere richiesti degli imprevisti come prendere “spighi, catafulchi o vaelle”. Per garantire la correttezza del gioco, è necessario seguire alcune regole: ogni squadra deve scegliere un capitano che la rappresenti nelle discussioni con i giudici; deve poi procurarsi una lazzada da utilizzare per il lancio dei Maiorchini infine, i giocatori devono lanciare dal punto segnato senza correre. Una volta soddisfatte tutte queste condizioni, il gioco può iniziare con la squadra selezionata per prima. Nel caso in cui una forma si rompa durante la competizione, verrà sostituita con un maiorchino alternativo di peso simile e il lancio precedente continuerà a contare. Al termine di ogni torneo, tutti i maiorchini devono essere restituiti al circolo Olimpia, l’organizzazione responsabile dell’organizzazione dei tornei e dei festival.
La folla è in trepidazione e tutti fanno il tifo per uno dei due giocatori coinvolti nel gioco della maiorchìna. Ad ogni lancio si scatena un’ondata di gioia ed eccitazione, mentre le persone fanno i loro pronostici e confrontano le loro preferenze. Gli echi di lanci memorabili di rinomati partecipanti del passato conferiscono un senso quasi mitico allo svolgimento del gioco. Nel frastuono si sentono parole e frasi antiche di diverse lingue, pronunciate solo durante questa festa invernale. Questi termini arcaici contribuiscono a creare un’atmosfera insolita che sicuramente lascerà a tutti i partecipanti dei bei ricordi.
Alla fine della festa, la gente si riunisce per la “Sagra del maiorchino“, in cui si assaggiano prelibatezze come la ricotta, la tuma e il maiorchino. Per finire, un grande piatto di maccheroni al sugo di maiale – generosamente cosparsi di maiorchino prodotto con latte di pecora locale.
Il Maiorchino
Questo formaggio a pasta dura viene prodotto con latte crudo di pecora, a volte mescolato con latte di capra, e poi forato con un sottile bastone di ferro chiamato “minaccino”. Le forme vengono salate a secco per 20-30 giorni prima di essere lasciate a maturare in edifici in pietra freschi e umidi, a volte anche sottoterra. Questo processo di maturazione può durare fino a ventiquattro mesi.
Questo formaggio ha una forma cilindrica con facce piatte o leggermente concave e una crosta di colore giallo ambrato che si scurisce con la stagionatura. La pasta è bianca, tendente al paglierino, e la consistenza è soda. Il peso varia da 10 a 18 kg. Con sapori forti e piccanti, questo formaggio porta al palato aromi erbacei, floreali e fruttati quando viene invecchiato.