Il latte è un alimento essenziale fin dai primissimi giorni di vita. Con lo svezzamento, si cominciano a introdurre gli alimenti base per la crescita sana del bambino. Tra i tanti alimenti, il formaggio nella dieta dei bambini è tra i più importanti da introdurre, ovviamente a piccole dosi e prevalentemente formaggi freschi. Il formaggio – è notorio – è un alimento ricco di calcio e fosforo, proteine e vitamine A e B che aiutano alla formazione delle ossa e dei denti. È, inoltre, utile per il rafforzamento del sistema immunitario e dei tessuti.
Quali sono le fasi di inserimento del formaggio nella dieta dei bambini
Il formaggio va inserito nella dieta di un bambino fin dalle prime fasi di svezzamento, a cominciare dalle pappe con l’aggiunta di un cucchiaino raso di formaggio grattugiato. A partire dai 7 mesi, si può passare all’introduzione di formaggi freschi, sempre all’interno delle pappe, come i formaggini e altri prodotti per l’infanzia a basso contenuto di sali e grassi. All’ottavo mese si può passare ai formaggi freschi come la ricotta, e altri formati tipo robiola, caprino, crescenza; sempre in piccole dosi controllate.
Dopo il primo anno di vita si può introdurre l’assaggio di piccole quantità di mozzarella e di formaggi stagionati, senza esagerare per la presenza di grassi e sali.
Ma come calcolare le dosi giuste per i bambini? Come per tutti gli alimenti e i condimenti occorre dosare gli ingredienti in base alla loro concentrazione di sali, proteine, grassi e in equilibrio tra di loro, evitando gli eccessi e l’abitudine. Anche nei bambini la dieta deve essere variegata. Il formaggio – in varie forme – può essere assunto due volte a settimana; anche quando il bambino dimostra di apprezzarlo è consigliabile limitarne il consumo a una dose e per un solo pasto.
Quali formaggi scegliere per far mangiare il bambino
Per i bambini si suggerisce di proporre dei formaggi dal gusto delicato, che non abbiano odore troppo forte. A differenza degli adulti che apprezzano anche i sapori forti e gli odori decisi, da bambini si prediligono i sapori dolci e gli odori poco invadenti. Il provolone dolce è una tipologia che aiuta il bambino nel passaggio e nell’apprezzamento anche di formaggi più saporiti.
A volte può essere necessario “camuffare” il formaggio all’interno di altre preparazioni alimentari o semplicemente presentarlo in forme curiose e divertenti, usando stampini e coinvolgendo i piccoli nella preparazione del loro stesso piatto, affinché attraverso il divertimento imparano anche ad apprezzare la bontà del cibo.
Se un bambino dimostra riluttanza verso il formaggio, probabilmente anche da adulto non amerà il formaggio in qualsiasi modo venga presentato. In assenza di problematiche di salute legate all’assunzione dei prodotti lattiero-caseari, non è un male cercare di proporre i latticini e gli stagionati con qualche “trucco”, inserendoli in ricette anche a base di formaggio come alcuni risotti o torte in modo sfizioso, leggermente camuffato e sotto forma di soufflé, sofficini, muffin salati, timballi. Per questo, per evitare che il bambino dimostri riluttanza a mangiare il formaggio nel tempo, è importante accompagnarlo fin dalle prime poppate e dallo svezzamento nell’assaggio di formaggi, partendo da quelli cremosi, soffici, con poco sale e basso contenuto di grassi. E in piccole quantità: è sufficiente un cucchiaino e soprattutto diversificare nel tempo: un cucchiaino di ricotta e la settimana successiva uno di robiola, fiocchi di latte, un pezzetto di mozzarella, caprino e così via diluiti nel tempo e a piccole dosi. I formaggi a base di latte di capra sono ideali nei primi mesi di svezzamento perché anche facilmente digeribili e ricchi di tanti benefici. Lo yogurt, infine, è un alimento prezioso per i bambini fin dai primi mesi: ricco di fermenti lattici, proteine, fosforo, calcio, riboflavina, aiuta a costruire e irrobustire da subito le difese immunitarie e la salute dell’intestino. È importante che si tratti di yogurt naturale senza zuccheri aggiunti, coloranti o conservanti.