L’utilizzo della frutta e dello zucchero come dessert deriva una tradizione antica. Ci racconta di un momento storico, in cui l’agricoltura era la colonna portante del nostro paese e delle nostre tradizioni.
Le pere caramellate con caciotta piccante, nascono proprio da quelle storie contadine, dove creare un dolce voleva dire utilizzare ciò che la terra ci dava (le pere ed il formaggio) con un prodotto prezioso come lo zucchero.
Come preparare le pere caramellate con caciotta piccante
Si tratta di una ricetta dal procedimento semplice e rapido, ma che restituisce un piatto dal gusto profondo e diverso dal solito, unendo il dolce delle pere e dello zucchero, a gusto più deciso delle cipolle, dell’aceto e del vino rosso.
Questo contrasto regala un dolce/non dolce dal sapore unico, lontano dalle ultime tendenze che vogliono i dolci sempre più coperti di pasta da zucchero e simili.
Ingredienti per 4 persone:
- 200 g Caciotta La Pecorella al Peperoncino;
- 2 pere Abate;
- 100 ml vino rosso;
- 60 g zucchero;
- 3 cipolle di Tropea;
- 50 g miele;
- 30 g zucchero di canna;
- 1/2 bicchiere d’acqua;
- 100 ml aceto;
- 250 ml acqua;
- 200 g zucchero;
Preparazione:
Prendere un padellino antiaderente, mettere lo zucchero, un pochino d’acqua e il miele, quindi far sciogliere il tutto. Nel frattempo tagliare le pere e farle caramellare in padella. Tagliare il formaggio dello spessore circa di un centimetro e mettere da parte. Preparare una riduzione con il vino e lo zucchero, cuocendo a fiamma viva in un pentolino. Nel frattempo far bollire l’acqua, aggiungere tutto l’aceto di vino bianco e lo zucchero; tagliare le cipolle a fettine, metterle a cuocere per qualche istante e scolarle. In un piatto da portata adagiare le fette di caciotta poi la pera caramellata; glassare con la riduzione di vino rosso e decorare con le cipolle in agrodolce.
Pere Abate: la pera francese più prodotta in Italia
La pera Abate deve il suo nome al prelato Abbé Fétel, che selezionò questo frutto per la prima volta a Chassy-Les-MInes, nel Sud della Francia, a due passi da Lione.
La storia, non del tutto chiara, ma si dice che l’abate la selezionò nel XV° secolo, ma solo nel 1876 i frutti furono presentati al Congresso di Lione, dove però ebbe una accoglienza molto fredda. Fino ai primi del ‘900, nonostante fosse stata commercializzata già da un po’, gli esperti la consideravano una varietà da amatori, per la sua forma allungata e irregolare.
Piano piano, con il passare del tempo, la pera “Abate” ha preso sempre più importanza diventando una varietà molto ricercata per il suo gusto e forma particolare.
Un’altra sua particolarità è sicuramente la coltivazione, in quanto non può essere coltivata ovunque per le sue esigenze in termini di terreno ed esposizione. Infatti, la storia della pera Abate, ci racconta che con il passare degli anni, la coltivazione era difficile in Francia ma molto promettente in Italia. Per questo, già nel 1976 questa tipologia di pera era tra le più prodotte, in autunno, in Italia.
Ad oggi in Europa, la pera Abate Fétel è quasi un’esclusiva italiana, con una produzione che sfiora il 100% della produzione complessiva. Principalmente è coltivata in Emilia-romagna, dove le condizioni climatiche e del terreno le ha permesso di ottenere la certificazione IGP.
Le altre nazioni al mondo che la coltivano, in piccola quantità, sono il Cile, la Nuova Zelanda e l’Australia, che permettono di avere questo frutto a disposizione nei mesi dell’autunno australe, tra aprile e giugno.
Il frutto
La pera abate usata in questa ricetta delle pere caramellate con caciotta piccante, sono una varietà autunnale che va da settembre a maggio. Vengono chiamate pere a “collo di cigno” per la loro forma lunga con buccia sottile e verde e colorazioni rugginose sulle parti che sono state più esposte al sole.
La polpa si presenta croccante e molto succosa con un sapore dolce con contrasti decisamente aciduli, che si sposa perfettamente con i gusti contrastanti di questa ricetta.