Il primo semestre 2021 si è rivelato positivo per i dati dell’export nel comparto lattiero-caseario. Nonostante la crisi innescata dall’emergenza sanitaria, il fatturato delle vendite all’estero è aumentato, seppure di pochi decimi di punti percentuali, ma è un risultato significativo per i prodotti del Made in Italy e soprattutto per la vitalità confermata delle eccellenze come il Parmigiano Reggiano, il Grana Padano, il Pecorino, la Mozzarella di Bufala IGP e il caciocavallo silano DOP.
Il recupero dei formaggi italiani sui mercati esteri
Secondo i dati forniti dal report di Alleanza delle Cooperative su base ISTAT, il primo trimestre 2021 ha registrato un pareggio di fatturato sulle vendite all’estero rispetto ai dati del 2020 (+0,1%), ma in termini di volumi esportati la crescita è dell’1,1%. I paesi dell’Unione europea si confermano il mercato più importante per i formaggi italiani, le cui vendite sono aumentate del 2,8% e nel solo mese di marzo sono stati registrati 200 milioni di euro di vendite nel mercato intra-UE, pari al 22% in più rispetto al 2020. L’incremento è anche il sintomo di una benaugurata riapertura del canale Ho.Re.Ca (Hotel, Restaurant & Catering) in molti paesi europei oltre a un aumento dei consumi delle famiglie. I dati sembrano confortanti anche rispetto al periodo pre-pandemico, eguagliando e talvolta superando la performance dell’export.
Anche l’export extra-UE dei prodotti caseari italiani ha dato risultati incoraggianti nel primo trimestre 2021. La cancellazione dei dazi USA sui prodotti europei e il made in Italy agro-alimentare ha contribuito a ridimensionare il calo di vendite negli Stati Uniti nel trimestre attestandolo sul -10,5%; mentre la Cina è il paese che maggiormente contribuisce all’incremento delle esportazioni di formaggi italiani sia in termini di volumi che di valore, triplicando i dati rispetto al primo semestre 2020. Continuano, invece, a indicare una sofferenza il mercato del Regno Unito, con una perdita di valore del -15,4% nel primo trimestre 2021 sul 2020 e il Giappone con un -32% su base annua.
Relativamente ai prodotti maggiormente esportati, è positiva e sorprendente l’incremento delle vendite dei formaggi freschi, in particolare mascarpone e mozzarella e a sorpresa cresce anche l’export del provolone. In genere, nonostante minime variazioni rispetto al 2020, tutti i prodotti rilevati segnano crescite a doppia cifra nel primo trimestre 2021, in particolare:
- + 31% per il pecorino;
- + 19% per il gorgonzola;
- + 13% rispettivamente per il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano.
Non solo made in Italy: cresce tutto l’export di formaggi Europei nonostante l’aumento dei prezzi dei mangimi frenano la produzione
A maggio 2021, ISMEA ha pubblicato il report sulle tendenze e le dinamiche del comparto lattiero-caseario italiano e mondiale. Il settore è chiaramente caratterizzato da un rinnovato dinamismo, nonostante un calo della produzione di latte in Europa che non sempre è riuscita a tenere il passo sostenuto della domanda. La straordinaria stagione produttiva di Stati Uniti e Nuova Zelanda ha compensato marginalmente la domanda globale. La domanda è spinta soprattutto dalle richieste della Cina che in particolare importa formaggi per il +47% rispetto dal 2020, latte scremato in polvere (+34%), e siero in polvere (+59%).
L’offerta stenta a stare al passo. A causa delle condizioni metereologiche sfavorevoli che non hanno permesso l’inerbimento dei pascoli europei, gli allevatori sono stati costretti a integrare l’alimentazione animale con i mangimi, i cui prezzi sono aumentati considerevolmente durante questo periodo. Le consegne di materia prima hanno avuto un’accelerata con l’inizio della primavera, soprattutto grazie alla spinta dell’Irlanda, che ha segnato un +9,5% di produzione di latte nel primo trimestre 2021. Con la ridotta produzione di materia prima, si registrano cali anche nei derivati, in particolare il burro (-2,5%). Tuttavia, nonostante il rallentamento della produzione e l’aumento dei prezzi del mangime, l’export aggregato europeo di formaggi verso i Paesi terzi è in crescita e stabile. Le industrie hanno attinto agli stock in magazzino, ma cominciano a compensare con le nuove produzioni. L’Europa conferma, così, la propria % leadership nel mercato mondiale dei formaggi, con ritmi di crescita del +5% soprattutto verso i paesi dell’Est asiatico e del sud-est asiatico (+87% delle vendite in Indonesia, +129% nelle Filippine), il Nord Africa, gli Emirati Arabi Uniti e lo Yemen.