L’incremento delle vendite online dei prodotti agro-alimentari pone la questione importante di sviluppare piattaforme idonee anche per questo settore e di orientarlo verso soluzioni digitali sempre più innovative e sofisticate che vanno al di là del “semplice” e-commerce. Ecco quindi l’agricoltura 4.0 e il boom della blockchain per la tracciabilità, vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Agroalimentare 4.0 e blockchain
Il comparto agro-alimentare italiano si avvale di sistemi digitali di monitoraggio, controllo dei mezzi e delle attrezzature (per il 39%), nonché di software gestionali (20%) e di macchinari connessi (per il 14%): questa è la fotografia dell’agricoltura italiana 4.0 con oltre 400 soluzioni innovative già introdotte sul mercato. Tra le tecnologie più utilizzate, la blockchain a supporto della tracciabilità alimentare rappresenta la svolta del digitale agro-alimentare (+43%) seguito dai QR Code (+41%) e le app mobile (+36%). Anche a livello europeo, l’Italia è leader nell’applicazione della blockchain nell’AgriFood con l’11% dei progetti internazionali. Un vero boom è rappresentato dalla crescita dell’Internet of Things (IoT): +63%. Il digitale ha aiutato l’agricoltura italiana durante la pandemia con l’uso di droni e sensori IoT per il monitoraggio da remoto delle coltivazioni, l’impiego di robot da mungitura, l’incremento della condivisione dei dati e delle informazioni per ridurre gli sprechi e adattare le forniture.
Le imprese in Italia che forniscono soluzioni digitali per le aziende agricole sono 415. Le aziende agricole strutturate che ne utilizzano i servizi sono oltre 160 (pari al 77% del totale) e oltre 100 start-up (23%). Le aziende agricole più orientate alla digitalizzazione delle procedure di gestione, controllo e monitoraggio sono quelle dei comparti:
- Ortofrutticolo (21%);
- Cerealicolo (20%);
- Vitivinicolo (16%).
Ancora poco sviluppata è la Smart Farming (solo il 13% delle soluzioni digitali applicate nelle aziende zootecniche). Le attività agricole, dunque, più coinvolte dalle proposte dell’Agricoltura 4.0 sono la coltivazione (che raccoglie il 79% delle soluzioni digitali applicate in agricoltura), seguita dalla semina (41%), i sistemi di raccolta (36%), pianificazione (11%), gestione del magazzino (4%), logistica (4%).
Le ragioni che spingono le aziende a rivolgersi alle nuove tecnologie anche nel comparto agro-alimentare sono soprattutto:
- Il miglioramento della sostenibilità ambientale delle coltivazioni e/o produzioni;
- La migliore gestione delle dinamiche aziendali;
- La riduzione dei costi;
- La semplificazione delle procedure.
I dati sono stati elaborati dall’Osservatorio Smart Agrifood per l’edizione 2019-2020, in collaborazione con il Laboratorio RISE (Research and Innovation for Smart Enterprises) dell’Università degli Studi di Brescia e molti altri attori e aziende.
La blockchain per la tracciabilità
La blockchain è un meccanismo impiegato dalle imprese del comparto agro-alimentare soprattutto nella ricerca di nuove opportunità commerciali e per la promozione e il marketing. Alcune aziende la prediligono per migliorare l’efficienza dei processi di fornitura. Una minima parte la impiega per raggiungere obiettivi di sostenibilità ambientale e ancor meno diffusa è l’impiego della tecnologia per la sicurezza alimentare e per il contrasto alla contraffazione. Al di fuori della catena produttiva, solo il 10% delle aziende utilizza la tecnologia per migliorare i processi logistici e sugli asset produttivi.
Il contributo maggiore della blockchain si concentra, però, sulla tracciabilità, perché i produttori sono sempre più consapevoli dell’importanza di sapere come avviene durante il percorso del prodotto alimentare dall’azienda al consumatore. La trasparenza e la tracciabilità permettono di migliorare l’efficienza di tutta la filiera e di creare nuove opportunità di mercato. La digitalizzazione è la nuova frontiera dell’agro-alimentare anche in Italia e cresce a rapidi passi.