L’emergenza sanitaria di questi mesi ha provocato un vero e proprio terremoto per alcuni nostri prodotti alimentari ed in particolare ai formaggi Dop più rinomati, quali il Parmigiano Reggiano e la Grana Padano. Infatti, i prezzi del primo sono crollati di circa il 30% rispetto all’anno scorso, mentre quelli del secondo sono diminuiti del 13%.
Tale diminuzione è da attribuirsi alla chiusura di diversi esercizi della ristorazione collettiva (identificati col termine Horeca, cioè Hotel, Restaurant e Catering). Sebbene in seguito siano stati riaperti, i magazzini risultano ancora pieni di prodotti da smaltire e poi la ripresa degli ordini e la frequentazione della clientela ancora risultano modeste.
Le soluzioni di Parmigiano e Grana
Considerando che attendere la ripresa dei consumi non è possibile perché necessita di troppo tempo, il Presidente di Parmigiano Reggiano prevede di ritirare circa 320.000 forme dai magazzini e, contemporaneamente, imporre una limitazione alle quote di produzione.
Per quanto riguarda il Consorzio del Grana, si mirerebbe alla diminuzione del 3% dei riferimenti produttivi e all’acquisto di 120.000 forme da destinare ai magazzini dove diverrebbero “Riserva 20 mesi” e “Riserva Gold 24 mesi”, in modo da ridurre l’offerta presente sul mercato. Inoltre, il Consorzio vorrebbe destinare una quota dei 500 milioni di Euro riservati dal governo al settore lattiero-caseario a quegli allevatori che decidano di tagliare la produzione di latte.