Come ben sappiamo, il latte
è un alimento completo ed indispensabile
per i mammiferi, almeno nel primo periodo di vita. Questa sua importanza deriva
dalla sua composizione chimica che lo vede composto dall’86-88% di acqua, dal
3.5% di proteine, dal 3-4% di lipidi, dal 4.5-5% di glucidi e da un discreto
0.8% di Sali minerali oltre che altre vitamine idrosolubili e liposolubili in
concentrazioni basse ma altrettanto importanti.
Tuttavia, come è facile intuire, la composizione del latte varia in funzione di
vari fattori come l’età, la fare della gestazione e lo stato di salute
dell’animale oltre che la sua genetica.
Naturalmente è importante che gli animali vengano controllati e mantenuti in
salute al fine di poter rispettare le norme vigenti relative a quest’importante
alimento che non si limita al mondo dei più piccoli ma ci accompagna nel corso
della nostra vita, nella maggior parte di casi sotto forma di formaggio.
Al fine di comprendere le maggiori differenze
tra i formaggi di pecora e quelli di
mucca bisogna prima conoscere cosa rende il latte di una pecora diverso da
quello di una mucca.
Confrontiamo le composizioni: ecco come variano le percentuali dei nutrienti
Stando alle percentuali sopra citate (che si riferiscono al latte vaccino), il latte di pecora contiene una percentuale di acqua inferiore che si aggira intorno all’82%, la quantità di grassi, invece, è maggiore e si aggira intorno al 6,5%, differenza che però viene meno nel momento in cui scegliamo di evidenziare il contenuto in mg per 100 g di colesterolo che nel latte di pecora è di 11 mg/100 g e 14 mg/100g in quello di mucca.
Anche la percentuale di proteine è maggiore nel latte di pecora (circa il 5.5% contro il 3.5%) , ma uguali sono le percentuali di lattosio e dei minerali, ma non quelle dei minerali più importanti: il calcio ed il fosforo, presenti in quantità nettamente maggiori nel latte ovino.
Il latte di pecora, infine, contiene un maggior numero di vitamine che provengono dalla sintesi dei batteri tipica di questi animali e che rendono il latte ovino preferibile per quanto sia possibile.
Cinque motivi per mangiare il formaggio pecorino
Il formaggio è uno degli alimenti presenti da più tempo nella dieta dell’uomo, tanto da non riuscire a definirne una data di inizio, ma innegabile è la sua presenza nella nostra dieta nonostante venga spesso (erroneamente) considerato il responsabile dei picchi di colesterolo.
Ecco che allora voglio rassicurarvi e mostrarvi alcuni motivi che possano convincervi a consumare un alimento così buono ed interessante che vi permette di mangiare bene e variare la vostra alimentazione evitando di consumare sempre gli stessi alimenti.
Il primo motivo riguarda sicuramente il suo gusto ed il suo aroma, consigliare un alimento significa consigliarne il gusto ed in questo caso è impossibile non evidenziare il sapore più corposo e l’aroma più intenso di quello di mucca; vi basti pensare che se si sceglie un pecorino o caprino a latte crudo sentirete un tripudio di gusti e aromi che nei pecorini da latte pastorizzato non è possibile trovare.
Il secondo motivo riguarda i suoi valori nutrizionali di cui abbiamo ampiamente parlato e si è anche pensato che possa essere un piccolo elisir di lunga vita dato che la Regione in cui viene maggiormente prodotto e consumato, la Sardegna, è anche quella con il maggior numero di ultracentenari, insomma, tantibenefici e ben pochiproblemi.
La grande percentuale di calcio e di vitaminaD, inoltre, aiuta a mantenere forti e sane le ossa, i nervi ed i muscoli, oltre che aiutare nella regolazione del metabolismo che ci porta subito al terzo motivo: l’altadigeribilità, fenomeno che si manifesta per via della minore quantità di lattosio che per quanto minima è comunque rilevante.
L’alta digeribilità deriva, inoltre, dalla stagionatura che essendo più lunga rende il formaggio più digeribile, quindi se avete rinunciato al formaggio per questo motivo, sappiate che potrete optare per formaggi di pecora dai 18 mesi in più e non sarà più un problema.
Il quarto motivo, invece, ci porta a studi recenti che sono stati in grado di dimostrare la capacità dei formaggi di conciliare il sonno, capacità derivante dalla composizione chimica ed in particolare dalla presenza di triptofano, alla base del processo di sintesi delle serotonine che possiedono proprietà sedative e regolano il ciclo del sonno.
L’ultimo motivo è forse il più importante perché quello che più interessa i più attenti alla salute del proprio corpo e alla varietà della propria alimentazione e riguarda il fatto che, contro ogni luogo comune, il formaggio non fa affatto ingrassare. Basti pensare che uno studio condotto recentemente ha dimostrato che i consumatori abituali di formaggi e latticini hanno un indice di massa grassa e colesterolo inferiori oltre che una pressione più bassa rispetto a chi non ne consuma, dimostrando ancora una volta che si possono avere basse concentrazioni di grassi ma comunque alte concentrazioni di colesterolo che causa ben più problemi.