Il primo febbraio
2019 è entrato in vigore il trattato
di libero scambio tra UE e Giappone che ha ridotto a zero i dazi doganali
che gravavano sulle merci prodotte nel nostro paese ed esportate ad est.
In particolare i dazi più pesanti riguardavano il formaggio ed il cioccolato
che potevano arrivare fino al 40% ed
insieme ad essi il 24% sulla pasta ed il 15% sul vino.
Questo trattato rappresenta per l’economia italiana un grande punto di svolta e
di partenza che vede la possibilità di conquistare il mercato del Sol Levante
(come citato dall’evento organizzato da Nomisma e Crif).
Il vino, l’olio ed il formaggio si
trovano ai primissimi posti nei gusti dei giapponesi (rispettivamente, primo,
secondo e terzo posto) ed il 50% dell’esportazione viene effettuato da
Lombardia, Campania ed Emilia Romagna.
Vi basti pensare che i giapponesi negli ultimi anni hanno stravolto le loro
abitudini al punto da raggiungere una media pro capite di 3 chilogrammi per quanto riguarda il consumo di formaggio,
permettendoci da quest’anno di possedere numerosi vantaggi e quindi di rendere,
ancora una volta, il formaggio un punto cardine della nostra economia.