“Street food” è la dicitura internazionale di quello che in Italia abbiamo da sempre definito “cibo di strada”, diffuso in alcune città più di altre ma nel corso del tempo sempre più conosciuto ed esportato anche in luoghi lontani da essa.
L’errore di giudizio che spesso viene fatto, però, è quello di considerare il successo dello Street Food solo in relazione al costo di ciò che si sceglie di vendere, ma in realtà la qualità del cibo proposto testimonia, in molti casi, amore per la propria tradizione e rispetto delle proprie origini, oltre che dei prodotti utilizzati spesso genuini e utilizzati con professionalità dai venditori.
Da una panoramica risalente a non molto tempo fa si è chiesto ad un numero di persone il motivo per cui scegliessero lo Street food al posto di altri luoghi e i risultati vedono il 40% di utenti che dichiara di preferirlo perché spende poco, il 16.5% per la possibilità di mangiare velocemente, il 14% per variare, l’11% perché è un “grande fan” ed il 3.2% per la vicinanza dei punti di ristoro a casa o al lavoro.
Secondo alcuni, però, queste percentuali non fanno altro che schematizzare un fenomeno ben più complesso che da un decennio ha iniziato a colonizzare Stati come la Germania e città come Londra (tra le altre).
Quali sono i cibi più diffusi in Italia?
La cucina italiana è un must, ricca di prodotti genuini, ricette tradizionali, ricette innovative, in continuo divenire, in grado di adattarsi ai cambiamenti anche attraverso l’utilizzo di prodotti semplici.
Ciò che rende la cucina italiana famosa in tutto il mondo e apprezzata da chiunque è, oltre a quanto detto prima, la varietà: troverete cibi diversi in ogni angolo del Paese per un patrimonio gastronomico variegato in grado di soddisfare i palati di chiunque.
Per quanto riguarda la sfera dello Street food il primato non può che essere della Sicilia, ricco delle influenze culturali di tutto il Mediterraneo, che vede ricette come pane e panelle, pane ca’ meusa (con la milza), le arancine a Palermo e gli arancini a Catania.
Ma altrettanto successo hanno i prodotti abruzzesi come gli arrosticini, le piadine romagnole, il pastin di Belluno, ma anche il trapizzino ed i supplì romani, senza dimenticare i panzerotti pugliesi che due anni fa hanno conquistato Londra grazie ad un pugliese doc che, perso il lavoro, ha scelto di intraprendere questa strada esportando la tradizione della propria terra e raggiungendo un successo inaspettato!
Le origini del panzerotto e la ricetta
Risalire alle origini di questa prelibatezza, però, non è affatto semplice perché sono molte le città che se ne contendono la “nascita”, tuttavia la più gettonata sembra essere Bari e la prima testimonianza risale al XVI secolo (periodo della diffusione del pomodoro in Italia).
In quel periodo le massaie preparavano i panzerotti con gli avanzi del pane formando delle pizzette chiuse al cui interno inserivano pomodori e pezzi di formaggio, un piatto povero che permetteva comunque di gustare qualcosa di sfizioso.
Da allora la ricetta ha subito delle migliorie che hanno portato ai panzerotti pomodoro e mozzarella così come li conosciamo oggi, un ottimo modo per stupire grandi e piccini!
Gli ingredienti per sei persone:
- 500 gr di Farina “00”;
- 13 gr di Lievito di birra;
- 500 gr di Pomodoro;
- 300 gr di Mozzarella;
- uno spicchio d’aglio;
- Sale q.b.;
- Olio extravergine d’oliva.
Preparazione:
Il punto forte dei panzerotti è sicuramente l’impasto che è uguale a quello della pizza, l’unica differenza risiede nel fatto che, una volta lasciato lievitare fino a far raddoppiare il volume, viene suddiviso in tante piccole pagnottelle della stessa dimensione.
Nel frattempo potrete preparare il sugo di pomodoro soffriggendo l’aglio per qualche minuto e aggiungendo poi i pomodori, aggiungete sale quanto basta e mettetelo da parte.
A questo punto potrete schiacciare con il mattarello le pagnotte e condirle al centro con il sugo preparato prima ed un po’ di mozzarella a dadini, una volta condita dovrete chiudere la pasta su se stessa formando una mezzaluna prestando particolare attenzione alla chiusura dei bordi.
Fatto questo dovrete scegliere tra la tradizione e, per così dire, la leggerezza e quindi se friggerli oppure farli al forno, in entrambi i casi occorre prestare particolare attenzione alla cottura.
La ricetta, come avrete notato, non è complessa e non richiede particolari capacità e alla fine potrete star certi di mettere in tavola un prodotto la cui bontà non annoia mai.
Anche se esistono tante varianti in Italia, diffusosi ormai in tutto il sud, il panzerotto pugliese, insieme a quello partenopeo, è talmente rinomato da essere considerato “l’ambasciatore di Puglia” soprattutto perché qui la ricetta è ancora quella classica, nonostante chiunque li prepari abbia il suo piccolo segreto che sia nella quantità di acqua nell’impasto, il tempo di lievitazione o le modalità di frittura, ma sappiate che, in ogni caso, non c’è famiglia pugliese che non sappia preparare i panzerotti!