La forza e caratteristica peculiare della gastronomia italiana e che l’ha resa celebre ed apprezzata in tutto il mondo è rappresentata anche dalla tradizione e varietà culinaria di ciascuna regione. Ognuna di queste, infatti, tende a presentare piatti e prodotti tipici che permettono di offrire sapori sempre nuovi, originali e differenti. Una varietà che pochi altri Paesi riescono ad avere e ad evidenziare e che rende la nostra penisola davvero unica da questo punto di vista.
Una delle maggiori prelibatezze che si possono preparare e gustare, ad esempio, in Toscana è rappresentata dai Malfatti ricotta e spinaci o anche conosciuti come “Gnudi”. In effetti la prima denominazione è tipica del senese, mentre in generale questa ricetta è tradizionale dell’area del Mugello e della Maremma. Essi non sono altro che il ripieno dei ravioli, cioè ricotta e spinaci appunto, ma senza l’involucro di pasta e perciò appunto chiamati “gnudi” (nudi in italiano).
Ingredienti e preparazione
Per coloro che li volessero realizzare, la difficoltà è davvero bassa, così come i tempi richiesti per prepararli e presentarli (circa una mezz’ora complessiva), mentre gli ingredienti utilizzati sono per porzioni da quattro persone.
- Spinaci, 500 grammi;
- Ricotta, 300 grammi;
- Farina, 60 grammi;
- Olio Extravergine d’Oliva, 2 cucchiai;
- Uova, 1;
- Sale, noce moscata e pepe, quanto basta;
Per il condimento:
- Burro, 100 grammi;
- Salvia, un rametto;
Innanzitutto si devono preparare gli spinaci. Se si utilizzano quelli freschi, si devono lavare, spezzarne le foglie e metterle in una padella a cuocerle assieme ad un po’ d’olio. Se si usano invece quelli surgelati, vanno messi anch’essi in padella con dell’olio, cotti e poi insaporiti con sale e molta noce moscata. Una volta cotti gli spinaci (sia freschi che surgelati), si devono scolare, strizzare e poi lasciati perdere ancora liquido all’interno di un semplice colino.
A questo punto, una volta raffreddati, essi si possono versare in una ciotola ampia assieme alla ricotta e, mescolando il tutto, si aggiungono poi l’uovo ed un pizzico di sale. In seguito, si possono incorporare anche la farina ed una grattata di noce moscata. Gli ingredienti si devono amalgamare bene, fino ad ottenere un composto morbido e denso.
Mentre si mette a cuocere dell’acqua a cui si aggiunge del sale per la successiva bollitura dei malfatti, si può prendere un cucchiaio per iniziare a darne la forma. Con questo si prendano piccole porzioni di composto e si lavorino con le mani impregnate di farina, fino ad ottenere una forma lievemente allungata. Una volta ottenuta, si passino ulteriormente nella farina. Man mano si possono sistemare su un foglio di carta da forno messo da parte precedentemente.
Preparati in numero necessario, si può procedere alla realizzazione del condimento, facendo sciogliere il burro in una padella con le foglie di salvia, precedentemente lavate ed asciugate. Adesso si può terminare con la realizzazione dei malfatti facendoli cuocere nella pentola dell’acqua e si potranno togliere una volta che essi verranno a galla. Dopo averli scolati un po’, si potranno mettere nella padella col condimento preparato prima e fatti saltare per qualche minuto. A questo punto sono pronti per essere serviti a tavola.
Consigli ed eventuali varianti
Per coloro che non gradissero gli spinaci, questi possono essere sostituiti anche da ortiche oppure bietole. Inoltre, è possibile anche preparare una versione di malfatti o gnudi gratinati al forno. Infatti, una volta cotti, è possibile metterli in una pirofila imburrata e cospargerli con grana padano (o un altro formaggio simile) e del pan grattato ed eventualmente aggiungervi anche dei pezzettini di mozzarella e qualche pomodorino (anche pachino nel caso).
Il tutto poi si può infornare per alcuni minuti o comunque fino a quando non si formi una crosticina dorata in superficie. Trascorso questo tempo, si può sfornare e presentare a tavola per la degustazione. Alcuni esperti consigliano poi di abbinare a questo piatto un vino locale, come ad esempio la Vernaccia di San Gimignano, dal colore giallo paglierino e che vi si adatta perfettamente. Questa ricetta è un ottimo primo piatto gustoso e molto apprezzato non solo in Toscana, sia nella sua versione tradizionale che gratinata al forno. I malfatti poi si possono conservare tranquillamente in frigo, all’interno di un buon contenitore ermetico, per due giorni oppure, una volta cotti, è possibile congelarli.