I migliori formaggi francesi

La Francia è uno dei paesi più importanti del mondo per quando riguarda la produzione di formaggi, tanto che, spesso, il formaggio è identificato dal mondo come uno dei simboli caratteristici della nazione. Il livello di consumo di formaggio pro capite dei cittadini francesi è pari a ben 24kg di formaggio all’anno, secondi a livello mondiale dopo i cittadini greci, che ne consumano “solo” 400g in più. Per i francesi, infatti, il formaggio è un alimento di prima scelta, in quanto al suo interno si trovano grandi quantità di calcio e proteine.

La Francia conta oltre 300 tipi diversi di formaggio, di cui 45 beneficiano della targa AOC e 38 della targa AOP (corrispettivi dei nostri DOC e DOP), numeri che li collocano al primo posto al mondo per quantità di formaggi con tale pregio. Una parte fondamentale della produzione casearia d’oltralpe è data dall’arte casearia artigianale e tradizionale, che, accanto a una forte produzione industriale, mantiene vive le tradizioni e la qualità altissima dei formaggi del paese.

Vediamo insieme, dunque, quali sono i formaggi più pregiati di questa tradizione gastronomica ricchissima con l’augurio e la speranza di assaggiarli tutti prima o poi.

Comte

Marzolino di pecora

Il Comte è, probabilmente, uno dei più noti formaggi prodotti dai francesi a buona ragione.
Questo formaggio si presenta come una forma, stagionata con procedure particolari per almeno 4 mesi, particolarmente grasso e dolce. Con sapore autentico, la sua pasta semidura cambia colore: dall’avorio del freddo invernale a un paglierino con l’avanzare della bella stagione. Il Comte è la marca DOP più importante a livello di volume di produzione per quanto riguarda il mercato francese, grazie a un milione e mezzo di forme da 40kg prodotte ogni anno.
Il Comte viene usato principalmente per le fondute, dando un sapore caratteristico a questo piatto tradizionale francese.

Camembert

Uno dei pochissimi formaggi a giocarsela in quanto a notorietà con il Comte è proprio il Camembert, il classico formaggio “puzzolente” francese che, malgrado venga utilizzato talvolta quasi come insulto a un popolo intero, resta uno dei formaggi più consumati nel mondo e più apprezzati dagli intenditori.
La pasta si presenta molle, quasi cremosa, con una crosta bianca e fiorita ed emana un forte odore, ricavato dal latte crudo pastorizzato. Il suo metodo di lavorazione risale addirittura alla Rivoluzione Francese, quando un prete in fuga dalla regione del Brie arrivo al villaggio di Camembert.
Nonostante possa sembrare strano a chi non è abituato, questo formaggio ha un sapore molto forte che si sposa molto bene con gusti leggermente agresti come salsa ai mirtilli o marmellata all’arancia, meglio se su una baguette.

Brie

Parlato del Camembert, tocca parlare del fratello maggiore, il Brie. Anche il nome di questo celeberrimo formaggio deriva da una regione geografica (situata a est di Parigi), famosa proprio per la produzione di questo prodotto. Questo è il formaggio francese più importato, consumato e, probabilmente, famoso in Italia.
Esso si presenta come un formaggio dalla pasta molle con una delicatissima morbidezza, derivato da latte pecorino, con la crosta, ricoperta da un leggero strato di muffa, bianca e commestibile, tanto da confere la maggior parte del sapore caratteristico.
Consumato tipicamente a crudo, si sposa bene con le verdure grigliate e le marmellate di agrumi.

Cantal

Dalla caratteristica forma a cilindro, questo formaggio deriva dall’omonimo dipartimento della regione Alvenia-Rodano-Alpi, con cui condivide un legame strettissimo: il Cantal, infatti, può essere prodotto solo a Cantal.
Si presenta con una pasta color avorio (tendente al giallo con la stagionatura) non cotta (in francese “mie”, mollica) e dalla consistenza friabile. Questo formaggio ci giunge direttamente dal medioevo, per quanto riguarda il metodo tradizionale di lavorazione.
Da gustare principalmente senza alcun accompagnamento, per gustarne il sapore burroso ben bilanciato tra acido e dolce, con un bel calice di Pinot Noir accanto.

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